
Dopo la maratoneta Emma Quaglia, reduce dal quinto posto alla Mezza Maratona di Porto, il nuovo atleta della settimana del CUS Genova è Marcello Mangione. Cestista degli Universitari, si è reso protagonista nel weekend di una prova di sacrificio nel derby genovese contro l’Ardita Juventus, scendendo in campo con una frattura al naso. Prova ragionata, impreziosita da 7 punti a referto.
Grande prova di sacrificio la tua. Raccontaci del tuo infortunio a Chiavari e della preparazione al derby con l’Ardita.
L’infortunio fa parte del gioco. Su un contatto fortuito a Chiavari ho avuto la peggio e mi sono fratturato il setto nasale. Sfortunatamente ho subito la deviazione del setto e questo fa sì che sia necessaria un’operazione per ridurre la frattura. Fino al giorno prima del derby non avrei dovuto giocare perché l’operazione sarebbe dovuta essere la mattina di venerdì. Per vari motivi l’operazione è stata rimandata perciò sono riuscito a scendere in campo anche se con un po’ di fastidio.
Un derby dominato dal primo all’ultimo minuto, contro un avversario che tendenzialmente riesce a non far esprimere al meglio gli avversari. Dove può arrivare questo CUS? La squadra è stata ringiovanita. Come si stanno inserendo i tuoi giovani compagni di squadra?
Il derby è sempre una partita strana come dimostrano le due partite dell’anno scorso. Ardita ha il merito di mettere in campo sempre grande agonismo e spesso riesce a spezzare il gioco degli avversari. Noi siamo stati molto bravi dopo un inizio non certo esaltante ad aumentare la pressione difensiva e a distenderci in attacco. Questo ci ha portato avanti di quasi 20 punti e da li in poi non c’è stata più partita. Quest’anno in casa nostra c’è stata una piccola rivoluzione, molti compagni di tanti anni per vari motivi non possono più fare parte della squadra. In più la tegola dell’infortunio di Angelo (Bedini, n.d.r.) ha accelerato il ringiovanimento della squadra, nonostante questo i ragazzi dell’under 18 che si sono uniti al nostro gruppo si sono integrati bene e ci possono aiutare molto per allungare le rotazioni e alzare il ritmo degli allenamenti con entusiasmo e voglia. Detto questo, fare una previsione su dove possiamo arrivare è difficile. Certamente speriamo di ripetere almeno il campionato dell’anno scorso perché la sconfitta in semifinale brucia ancora, ma come detto prima siamo un gruppo molto giovane e solo dopo qualche mese vedremo veramente dove saremo in grado di arrivare.
Infine, momento amarcord. Quale il momento più bello che ti lega a questa società?
Il momento più bello ovviamente è la “pozione” dopo ogni vittoria (ride, n.d.r.). Scherzi a parte, sicuramente la soddisfazione della promozione non solo per il fatto in sé, più che altro per come l’abbiamo raggiunto. Quella stagione iniziammo davvero male con dei punti di penalizzazione e senza esprimere tutto il nostro potenziale, tant’è che a fine stagione ci classificammo quinti. Nei Playoff però tutto cambiò e riuscimmo ad esprimere il nostro gioco, cosa che non facemmo tutto l’anno. Questo ci portò in finale con Sarzana e dopo una gara-1 buttata via non ci fermammo più e vincemmo 3-1 in casa davanti al nostro pubblico, non sempre presentissimo, ma che quest’anno sembra essersi risvegliato. Insomma, veramente un bel ricordo che speriamo si possa rivivere presto.
Pubblicato sul sito ufficiale del CUS Genova in data 12/10/2016.